sabato 30 maggio 2015

Tutti allegramente alle urne!






Domani é domenica.
La domenica é il giorno notoriamente dedicato al riposo, al campionato di calcio, alle gite fuori porta, alla piccola manutenzione casalinga, al culto.
Insomma di domenica tutto si fa tranne che oziare.
Domani poi non é una domenica come le altre, domani si vota. Elezioni amministrative, scelta del sindaco e dei consiglieri, decisione del futuro di molte, moltissime città italiane. Tra cui la nostra.
Nell'ultimo mese c'è chi ha lavorato alacremente per preparare lo show e la giornata dedicata alle urne non é che il prologo di uno spettacolo che sarà, se tutto va bene, molto più lungo.
A noi tocca scegliere gli attori.
Fin qui, mi direte, é tutto normale. Faremo qualcosa che tutti hanno fatto molte volte durante la vita adulta, cosa ci vuole, basta mettere una croce con la matita.

Cosa ci vuole?
Ma avete visto cosa é successo durante l'ultimo mese?
Un invasione di bigliettini, una marea di locandine, uno tsunami di proposte più o meno serie, più o meno concrete. Tutta una sfilza di facce sorridenti, persone amiche, pronte a qualunque cosa pur di risolvere i nostri problemi, tutti possessori di competenze sconosciute ai comuni mortali come me, tutti validi e seri paladini della giustizia, difensori dei deboli, risolutori di problemi...
Ma li avete visti? Li avete sentiti?
Programmi pronti, esaustivi, scritti bene, rispettando talvolta anche l'italiano, favelle pronte, strette di mano salde e per nulla sudate.
Solo una cosa mi sembra di non avere notato.
Forse per colpa mia, forse mi sono distratto.
Vi risulta che qualcuno tra i candidati a queste elezioni abbia provato a parlare con la concorrenza? Qualcuno ha cercato il dialogo con le controparti?
Oppure, come fanno i più illustri politici, a livello nazionale, ognuno sente di essere l'unico depositario della verità e gli altri sono solo un branco di asini da denigrare e insultare?
Magari tra tutti qualche idea buona ci esce, magari tra tutti qualche soluzione ai problemi della cittadina si trova.

Magari "gli altri" non sono poi così tonti solo perché la pensano differentemente da me.
Magari se non credo di essere il migliore, che tutti gli altri non valgono una cicca, qualcosa di buono la faccio pure io.
No, loro lì, a fare feste, a stringere mani, a invitare personalità, a scimmiottare pari pari una politica che a parole vogliono cambiare.
Ma per cambiare io avrei fatto solo una cosa.
Io che non capisco niente di tutto questo.

Avrei provato a sentire i concorrenti, e a spiegare loro le mie idee.
Perché chiunque vinca possa mettere in atto solo le buone idee.
Quelle di tutti.
Ecco la cosa veramente nuova.



Nessun commento:

Posta un commento