sabato 14 marzo 2015

Presto sarà sera








Oggi è nuvoloso ma presto tornerà il sereno. 
Basta aspettare. Forse pioverà ma anche la pioggia non può durare in eterno. 
La fiamma di una candela vive la sua effimera vita, tremando e vacillando per la corrente d'aria, per la scarsità di ossigeno, per l'esiguità della cera. Resiste ma presto si spegnerà.
Mia madre la tiene accesa davanti alle foto dei cari che non sono più con noi, come segno di rispetto o per illuminare loro la via. Io la faccio contenta ricordandomi di accenderla quando arrivo e di spegnerla quando me ne vado, per evitare che la fiamma diventi pericolosa.
La casa è piena di cose, vecchie più che antiche, che in principio evitavo di guardare. Mi riportano agli occhi un mondo che credevo ormai scomparso, un passato molto remoto che credevo di avere dimenticato. Si possono dimenticare le cose passate ma non cancellare.
E come cose mai cancellate, tornano davanti agli occhi e sotto le mani vecchie tazze da caffè, posate usate da bambino durante le vacanze al campeggio, foto di un epoca in bianco e nero quando si stava seri perché poco avvezzi all'uso di un apparecchio fotografico.
Poi l'alto volume del televisore mi riporta alla realtà e sbiadisce i ricordi in bianco e nero che svaniscono come fantasmi o come il vapore che sale dalla pentola dell'acqua che metterò a bollire.
E come vapore che scompare alla vista ma lascia umidità sul vetro, rimane una patina sulla pelle di vecchi ricordi che non vogliono lasciare questo mondo.
Nella scatola di legno l'occorrente per il cucito, un metro da sarto, rocchetti di filo colorato, aghi di diverse misure infilati in un cuscinetto rosso a forma di cuore. Da bambino mi divertiva l'idea che si potesse infilzare quel cuore di stoffa senza che sanguinasse, senza che qualcuno provasse dolore. Poi, come tutti, ho imparato che la vita non è avere un cuore di stoffa. Qualcuno ci prova ma meglio sarebbe che non fosse mai nato.
Anche quella scatola non è stata più aperta, è divenuta parte di un mondo passato, è ancora li ma allo stesso tempo è diventata un ricordo. E' un oggetto del passato, freddo come un corpo senza vita il cui cuore, infilzato dagli aghi, non batte più da anni.
In casa tante sono le cose senza vita ma tante altre hanno conservato un anima. Per questo motivo facciamo sempre fatica a buttare via le cose vecchie, gli oggetti inutili e inutilizzati. Perché non sappiamo distinguere, non riusciamo a vedere bene e non siamo disposti a correre il rischio di buttare la cosa sbagliata.
La giornata prosegue, i piatti sono stati lavati, la lavatrice sbatte il bucato come in una ruota della fortuna piena di schiuma. Presto sarà sera ed ogni cosa sarà riposta, i piatti, le posate nel cassetto della credenza, il bucato sarà steso ad asciugare. La televisione sarà spenta. Il buio si impadronirà della casa ed ogni oggetto scomparirà come se non ci fosse mai stato giorno, come se non fosse mai esistito.
L'eco delle parole dette sarà un ricordo scomparso come quello della vita vissuta.
Presto sarà sera e non resterà altro che credere in un giorno nuovo.




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