sabato 21 febbraio 2015

Ufficio oggetti smarriti



Alzi la mano chi non ha mai perso qualcosa!

Chiunque ha perso qualcosa nella sua vita.
Chi perde le chiavi di casa e si trova a chiamare il fabbro per entrare e dopo deve cambiare tutte le serrature.
Chi perde il libro preso in prestito dalla biblioteca e fa una figuraccia.
Chiunque ha perso la penna a scuola e poco importa se si tratti di una bic oppure del prezioso regalo di un parente alla tua Cresima, si sa che le penne d’argento sono più pesanti e cadono nel nulla più facilmente.
Qualcuno di noi ha certamente perso un'occasione irripetibile.
Si perdono oggetti grandi e piccoli. Pensiamo di avere il controllo su tutto ma in realtà è come se gli oggetti vivessero una vita propria e finchè il fato lo vuole le nostre vite coincidono ma a un certo punto si arriva a un bivio e chi si è visto si è visto…
Io ho perso molte cose nella vita, a cominciare da oggetti dell’infanzia, giocattoli, figurine dei calciatori, ma si sa che i genitori non conservano tutto soprattutto se c’è di mezzo un trasloco.
Nella vita di adulto mi è incredibilmente capitato di perdere il primo telefono cellulare posseduto. Un Motorola dalle dimensioni di una cabina telefonica inglese per il quale avevo comprato una costosa custodia in similpelle da fissare alla cintura. Per non perderlo appunto.
Ebbene sono riuscito a rincasare con la custodia vuota, come un pistolero che rientri senza le pistole!
Qualche anno dopo, ancora più incredibilmente, ho perso il frontalino dell’autoradio trasportandolo dall’auto a casa o viceversa… Ho passato giorni interi a cercare quest’oggetto per nulla piccolo ma niente, ho dovuto ricomprare un autoradio nuova e per puntiglio ho cercato lo stesso modello per poter fare finta che non fosse successo nulla.
Altri anni più avanti, una sera torno dalla palestra pedalando di lena, a casa mi tocco la tasca posteriore dei pantaloni e sento il gelo. Non c’è il portafoglio.
Sparito con tutto il suo prezioso contenuto. Documento d’identità, patente, bancomat e tessera sanitaria…
Panico.
Inforco la bici e torno in palestra ma non c’è più nessuno, telefono al maestro che ha le chiavi e accetta gentilmente di tornare in palestra e aprirmi la porta ma niente, in palestra e nello spogliatoio neanche l’ombra del mio portafoglio.
Torno mogio sulla bici e rientro verso casa con la morte nel cuore, faccio lo stesso percorso a ritroso, non si sa mai. Pedalo al buio, ormai è notte, quando un ombra più scura spicca sull’asfalto nero. Il mio portafoglio è li, quasi in mezzo alla strada ma vuoto.
Dietro di se ha lasciato una scia come Pollicino nel bosco, ma al posto delle briciole ci sono tutti i miei documenti rimasti sulla strada fredda ad aspettare di essere ritrovati.
Nel buio li avevo persi e il buio li aveva protetti da mani estranee…
Quella volta è andata bene.
Di recente mi è capitato di dormire male. Mi sono svegliato nel cuore della notte ed ho cominciato a girarmi e rigirarmi con la consapevolezza annebbiata dal sonno, di avere perso qualcosa. Qualcosa di prezioso.
Poi le lunghe ore notturne sono finite, la sveglia è suonata e mi sono finalmente alzato. Mi muovo a fatica e il mio inconscio mi porta per mano in bagno, guardo sul mobile e li, dove da anni ripongo il mio cronografo d’acciaio non sono affatto stupito di vedere il ripiano vuoto.
Lo cerco per giorni nelle tasche, nelle borse, nei vestiti, nei cassetti.
Ovviamente non trovo nessun orologio.
Lo cerco al lavoro, nell’auto di servizio, in ufficio, chiedo ai colleghi, agli utenti che mi vedono lavorare quotidianamente (la mia speranza è di averlo lasciato a casa di qualcuno) ma nulla. Il mio Breil, regalo prezioso, ha preso il volo e ora si trova nel paese del chilosà assieme all’antico cellulare e al frontalino della Sony.
Ora, chi mi conosce, sa che sono un tipo moderatamente ordinato. Quantomeno ripongo le cose sempre negli stessi posti o nello stesso ordine ma questo non mi impedisce, ogni tanto, di smarrire oggetti più o meno preziosi.

Si può perdere la bussola, si perde la pazienza, si perde la voce, si può perdere il lume della ragione e di sicuro, anche se non è raccomandabile, si possono perdere le staffe.
Tutti perdiamo tempo in gran quantità.
Tutte cose che non ritroveremo in nessun ufficio oggetti smarriti.
La cosa più triste è che a volte si perdono gli amici per strada. Persone che per un certo periodo della vita sono state importanti, preziosi confidenti, cari amici con cui si sono condivise gioie e dolori ma che a un certo punto hanno preso un’altra strada e si sono allontanate.
Persone che poi si sentono stancamente solo nelle feste o in occasione dei compleanni.
Ecco cosa è più triste perdere.
Gli oggetti sono oggetti ma le persone…

E quando qualcuno se ne va per sempre, quella perdita lascia un vuoto che nessun ufficio oggetti smarriti potrà colmare.
Allora impariamo ogni giorno a vivere sapendo che le cose si perdono e a volte si ritrovano ma le persone no.
Quindi l'unica cosa da fare per non perdere definitivamente qualcuno è chiuderlo nel posto più sicuro al mondo, lo scrigno da cui niente è possibile perdere se non volendolo.
Il nostro cuore.
Non è vero, papà?






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