lunedì 1 settembre 2014

Voglio uscire, voglio viaggiare.




Voglio uscire, voglio viaggiare.
Voglio fare e disfare.
Borse e valigie. 
Voglio osservare il paese dal finestrino di un Frecciarossa, scrutare l'orizzonte sotto il velo delle nuvole dall'oblò di un aereo, cercare il confine azzurro tra mare e cielo dal ponte di una nave...
Voglio percorrere viali, mulattiere, sentieri, passo dopo passo, scalare salite e pendii, valicare passi, contare le strisce sulle corsie autostradali.
Voglio visitare città, attraversare parchi, osservare panorami, sentire il silenzio di cimiteri, vedere musei, stanza dopo stanza, salire su torri e campanili, guardare i tetti di una città dalle finestrelle di una cupola, sfiorare monumenti, pregare dentro chiese, urlare contro l'eco di una vallata.
Voglio mangiare in pizzeria, sotto pergolati, in cortili, addentare un panino in piedi all'autogrill, affettare formaggi DOP in un agriturismo campestre, aragoste in ristoranti di lusso e grissini sulla panchina del viale.
Ma quando scende la sera, quando arriva il buio e viene la notte voglio sdraiarmi nel nostro letto.
Voglio solo sentire il tuo respiro e la  morbida curva del tuo fianco.



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